RABBIA…COME GESTIRLA?
“Trattenere la rabbia è come impugnare un carbone ardente con l’intento di lanciarlo a qualcun altro; sei tu l’unico che si brucia” Buddha
Prima di tutto, la rabbia è un segnale e come tale può essere molto utile.
Anche nella storia assistiamo sovente alla situazione in cui il mondo non cambia finchè le persone non protestano ed esprimono il loro malcontento. Esprimere la rabbia è utile anche quando difendiamo i nostri propri diritti o valori che riteniamo importanti.
Nonostante la sua utilità il più delle volte tale emozione è valutata negativamente, così come per la paura, la vergogna e la tristezza.
Può manifestarsi in vari gradi: dall’irritazione alla furia cieca.
Quindi, al di là dei momenti in cui la rabbia si manifesta come un’energia che ci aiuta a raggiungere i nostri obiettivi o a difendere ciò che riteniamo giusto, come possiamo gestirla efficacemente in modo da non implodere o esplodere?
Sicuramente la strada non è quella della repressione.
Infatti, quello a cui noi resistiamo tende a persistere.
Innanzitutto è utile capire analizzare/guardare la propria rabbia, vedere come si manifesta, quando, dove e a chi si rivolge.
In particolare, in terapia breve strategica aiutiamo il paziente che ci porta un problema nell’espressione o gestione della rabbia (nelle relazioni interpersonali, tra sé e sé o con il mondo) fornendo strumenti operativi che hanno lo scopo di cambiare il modo in cui la persona affronta il problema e di conseguenza il modo in cui percepisce la propria realtà circostante.
Bibliografia:
A Book That Takes Its Time : An Unhurried Adventure in Creative Mindfulness by Astrid van der Hulst, Irene Smit and Editors of Flow magazine (2017, Hardcover)