Se c’è qualcosa che vorremmo cambiare in un bambino, dovremmo prima esaminarla e vedere se non è qualcosa che faremmo meglio a cambiare in noi stessi. C.G. Jung
La Terapia Breve Strategica è un approccio all’avanguardia e, anche nel caso dei problemi legati all’infanzia, ha l’obiettivo di portare a soluzione il problema in breve tempo trovando soluzioni per favorire anche un cambiamento duraturo.
In contesto educativo l’intervento può durare anche poche sedute (i bambini sono più “plastici”, reagiscono più velocemente al cambiamento).
Come mai si parla di Terapia Indiretta?
Quando un bambino ha meno di 14 anni, nella maggior parte dei casi, noi terapeuti strategici svolgiamo la seduta con i genitori e non vediamo il bambino. Così come, nel caso in cui il problema sia manifestato in contesto scolastico, trattiamo il problema insieme agli insegnanti, sempre in modalità indiretta.
In sostanza, diamo indicazioni solo agli adulti coinvolti nella gestione del bambino e con cui si manifesta il problema.
In questo modo evitiamo che il bambino, portato dallo specialista, si senta “malato” e quindi che poi si comporti in tal modo per poi dover ritornare a comportarsi come “sano”.
Se si stabilisce un buon accordo con gli adulti possiamo fare in modo che i genitori/gli insegnanti si sentano gli artefici del cambiamento del sistema in quanto eletti a co-terapeuti.
L’obiettivo è quello di modificare la sequenza di interazione adulto/bambino: se si riesce a far ciò anche il problema del bambino ne viene influenzato in senso positivo.
Questa modalità di terapia indiretta viene utilizzata per molti dei problemi legati all’infanzia:
Problemi di attenzione e iperattività
Disturbo oppositivo-provocatorio
Paure e fobie
Disturbo da evitamento
Dubbio ossessivo
Disturbo ossessivo compulsivo
Enuresi notturna
Mutismo selettivo
Negli studi di Castel San Giovanni (PC), Piacenza e Rapallo (GE) mi occupo di Terapia Breve Strategica e Terapia indiretta.
Bibliografia