La trappola dell’anoressia – parte 1
L’astinenza è più semplice della moderazione. Sant’ Agostino
L’anoressia è una sorta di epidemia per il quale non esiste agente contagioso.
Si presenta come la ricerca implacabile di un’estrema magrezza, non per mancanza di appetito o per mancanza di interesse per il cibo.
Dal punto di vista della diagnosi operativa e quindi della terapia breve strategica l’anoressia, come disturbo psicologico, è una sorta di compulsione all’evitamento alimentare che si struttura a partire da una progressiva restrizione degli alimenti. Restrizione che funziona, tanto che la persona, via via, non puo’ più fare a meno di restringere il cibo.
A questo punto sorge spontanea la domanda: ” A cosa serve questa ossessivo controllo sul cibo?”
Non tanto a controllare il cibo in sé e per sé. E’ una sorta di sfida a dover mostrare abnegazione e disciplina, un controllo che permette di sentirsi più forti, in generale, sui veri problemi della vita.
E’ come se si stabilisse nella mente di chi soffre di questo disturbo, un’equazione erronea del tipo:
Controllo ben riuscito del cibo = controllo di ogni aspetto della vita, di ogni emozione e sensazione che puo’ perturbare.
La terapia breve strategica presenta un’efficacia e efficienza dell’83% nel trattamento dei disturbi alimentari. Nei centri di Rapallo, Piacenza e Castel san Giovanni mi occupo di questa problematica e applico il modello strategico.
Per informazioni ulteriori sul tema dell’anoressia vi invito a leggere il prossimo articolo che verrà pubblicato.
Bibliografia e riferimenti web:
Bruch H., La gabbia d’oro: L’enigma dell’anoressia mentale, traduzione di Lotte Dann Treves, Milano, Feltrinelli, 1983
Nardone G., Verbitz T., Milanese R. (1999). Le prigioni del cibo. Vomiting Anoressia Bulimia. La terapia in tempi brevi Ed. Ponte alle Grazie, Milano.
http://www.giorgionardone.it/dt-b.php?iID=51&tp=m